Tristezza o depressione?
Tutti ci sentiamo tristi ogni tanto ma solitamente queste emozioni e le cause che le scaturiscono svaniscono in breve tempo.
In alcuni casi può capitare di sottovalutare queste sensazioni senza capire di avere una diagnosi di depressione oppure di sopravvalutare tale tristezza e credere di avere un disturbo dell'umore quando in realtà stiamo solo attraversando un momento di tristezza.
Per orientarci meglio possiamo dire che la depressione è un grave malessere che influisce su vari aspetti della persona (fisici e psicologici).
I principali aspetti che differenziano tale problematica dalle normali variazioni dell'umore sono la durevolezza e l'intensità delle emozioni provate.
La depressione è uno dei disturbi mentali più diffusi nella popolazione e non è legato né allo status sociale né all'età né al sesso anche se colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini.
Quando possiamo parlare di depressione?
Possiamo parlare di depressione quando il tono dell’umore si fissa verso il basso e, si mantiene basso indipendentemente dalle condizioni esterne.
Le persone depresse infatti è come se vedessero il mondo con delle lenti scure.
Non riescono a valorizzare ciò che da molti viene considerato positivo e hanno la sensazione di non essere compresi e che tutti gli altri siano inspiegabilmente ottimisti. Si sentono spesso tristi, inutili, stanchi, indifesi ed irritabili ed hanno pensieri e aspettative negative su sé stessi, sugli altri e sul futuro.
La depressione è caratterizzata da una serie di sintomi ben precisi che ha stabilito l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Secondo il DSM IV, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali per avere un disturbo depressivo maggiore devono essere presenti contemporaneamente 5 di questi sintomi per almeno due settimane:
- umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (per es. tristezza o vuoto) o come osservato dagli altri (per es. appare lamentoso)
- marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno;
- significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno;
- insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;
- agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato);
- affaticabilità o mancanza d’energia quasi ogni giorno;
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato);
- ridotta capacità di pensare, di concentrarsi o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri);
- pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Se proviamo queste emozioni o individuiamo questi atteggiamenti o comportamenti in persone vicine a noi rivolgiamoci ad uno specialista o spingiamo l'interessato a farsi aiutare da un professionista che possa intervenire tempestivamente su tale problematica. Esistono infatti diversi livelli di gravità che spesso i non addetti ai lavori non possono comprendere o possono sottovalutare. Da sintomi depressivi di bassa intensità, legati a momenti di vita possiamo infatti passare a forme più gravi anche in breve tempo e senza rendercene conto.
La depressione è una malattia e non dipende dalla mancanza di volontà come spesso sentiamo dire nel linguaggio comune.
Amici e parenti tendono ad aiutare chi soffre come possono e spesso lo fanno minimizzando la sofferenza, utilizzando esempi di chi è felice nonostante tutto e utilizzando frasi per spronarlo a reagire.
Spesso tale atteggiamento è pericoloso e non è indicato poiché non aiuta ma tende a peggiorare la sintomatologia facendo sentire ancora più inetti, stupidi e falliti chi soffre.
Esistono speranze di tornare come prima? come possiamo curare la depressione?
I farmaci antidepressivi, sono un aiuto molto spesso indispensabile quando ci troviamo difronte alla depressione maggiore. Tali sostanze da sole non sono però sufficienti a vincere tale problematica. La psicoterapia è indispensabile sia per individuare le cause sia per accompagnare la persona nel processo di guarigione.
La terapia cognitivo-comportamentale, insieme alla terapia interpersonale, è la psicoterapia che ha maggior efficacia nel curare la depressione. Molti studi dimostrano che il 75% delle persone che soffrono di depressione hanno una significativa riduzione dei sintomi entro le prime 20 sedute di psicoterapia. Se vivi nella zona del Valdarno contattami, saprò aiutarti a ritrovare il tuo benessere psico-fisico.
Puoi anticiparmi il problema scrivendomi una mail all'indirizzo gironi.letizia@virgilio.it o chiamarmi al 329/7465526 per fissare un incontro presso il mio studio di San Giovanni Valdarno.