Essere adolescenti
Definire l’adolescenza pone notevoli difficoltà in quanto questa fase della vita sembra non avere una connotazione ben precisa, né tantomeno un'unica definizione: è il periodo di passaggio tra infanzia e mondo adulto al quale spesso viene data poca importanza.
Esso rappresenta invece un momento di crisi, di crescita, di cambiamento e ribellione dove sono presenti tutti gli elementi e aspetti che fanno di questa fase di transizione un periodo fondamentale e significativo per la formazione dell’identità.
L’adolescente si trova in una fase di passaggio nella quale non è né un bambino né un adulto, è una fase della vita necessaria dove tutte le certezze sembrano venir meno e nella quale la ricerca di punti di riferimento e guide stabili sembra non avere fine.
Il ragazzo è in continua metamorfosi e il suo tentativo di ribellarsi alle istituzioni e alle regole genitoriali nasce dall’impellente necessità d’indipendenza e di ricerca di una propria identità.
Nella formazione dell’identità non incidono solo aspetti di tipo psicologico, ma molti altri come ad esempio l’identità sessuale, la percezione di sé, i cambiamenti somatici, il ruolo nei vari contesti relazionali, ecc.
L’adolescenza rappresenta l'occasione per sviluppare nuove capacità relazionali e personali e contemporaneamente è un momento di forte vulnerabilità caratterizzato dalla messa in discussione degli equilibri personali.
Si configura come un banco di prova per le aspirazioni, le abilità e le competenze che ogni giovane possiede e che risultano essenziali per affrontare le separazioni, le scelte e le sfide che il passaggio al mondo degli adulti comporta.
Caratterizzano l’adolescenza:
- Trasformazioni corporee rapide e vistose
- Raggiungimento della maturità sessuale
- Messa in crisi delle certezze (viene messa in discussione l’onniscienza e l’onnipotenza degli adulti)
- Vissuto della realtà come deludente
- Introspezione: spostamento dell’attenzione verso il mondo interiore vissuto come angosciante
- Ricerca di identità: senso di appartenenza nel gruppo
- Ricerca di relazioni nuove: amicizia, innamoramento, gruppo dei pari
- Trasformazione della percezione del proprio corpo (costruzione dell’autostima, confronto tra coetanei)
Secondo Baldascini (1997) si può comprendere il processo di crescita dell’adolescente analizzando tre sistemi relazionali: i pari, la famiglia e gli adulti.
La capacità di muoversi tra questi sistemi, appartenendo a ciascuno di essi ed allo stesso tempo essendo in grado di separarsene, consente all’adolescente di utilizzare le proprie risorse e di svilupparsi in modo armonico.
Il ragazzo si rivolgerà quindi al sistema familiare per avere protezione, al sistema degli adulti per confrontare le idee in formazione ed a quello dei pari per trovare la forza del gruppo e trasgredire le regole della famiglia e della società.
Muoversi tra tali sistemi consente al ragazzo di tollerare le ansie e sperimentare il cambiamento che si manifesta secondo una traiettoria visualizzabile come una spirale che permette la differenziazione degli schemi relazionali utilizzati fino ad ora e nuove modalità d’interazione con gli altri.
Patologico diventa quando la traiettoria è simile ad una curva, che torna sempre al punto di partenza, Baldascini parla di immobilità sistemica.
Tale condizione si verifica quando l’adolescente resta ancorato a schemi infantili, ha legami “troppo stretti” con il gruppo d’appartenenza e non si confronta con gli adulti, ma soprattutto quando, per voler diventare troppo velocemente adulto, mette in atto comportamenti a rischio elevato che niente hanno a che fare con la normale ribellione adolescenziale.